Ambientazione

I cortili di casa se ne vanno sempre troppo presto, lasciandoci inevitabilmente qualche cicatrice sulle ginocchia e i ricordi del rumore delle pallonate sul tettuccio di una Panda 4x4 rosso borgogna. È da memorie simili a queste che Nick Brachmann (Leder Games) deve aver attinto per denudare il seppur giovane SPQF di Grant Rodiek (2018) e rivestirlo da Fort (2020), in un'operazione nostalgia che ha trasformato un tema di civilizzazione e animali antropomorfi in un grazioso distillato della nostra infanzia.
Fort è un deck building caotico, un viaggio nel tempo in un pomeriggio qualunque di tanti anni fa, con un fortino da costruire, le amicizie fugaci del parco e del cortile, la pizza, gli zaini, i giocattoli, le regole inventate e le sculture di maccheroni. Ok, forse non tutti avranno eretto una scultura di maccheroni, ma insomma, col senno di poi, forse ne sarebbe valsa la pena.

fort

Regole in breve

Una partita a Fort ha come obiettivo quello di totalizzare il maggior numero di punti vittoria, e si dipana nel corso di diversi round. Ognuno di questi vede i giocatori susseguirsi nell'effettuare un turno suddiviso in cinque fasi: Pulizia, Gioco, Reclutamento, Scarto, e Pesca. La prima fase (Pulizia) fa trasferire tutte le carte eventualmente rimaste nel Cortile del giocatore (l'area immediatamente sopra la sua plancia personale) nella sua pila degli scarti.
La successiva, “Gioco”, è il cuore del titolo di Rodiek: il giocatore attivo potrà giocare una carta dalla propria mano e svolgere una o entrambe le sue azioni (pubbliche e private), seguito dagli altri, che potranno svolgere solo quella pubblica. Queste consentiranno ai giocatori di ottenere risorse, rimuovere o reclutare carte, ottenere punti vittoria o migliorare il Fortino.
Nella terza fase, il Reclutamento, il giocatore potrà ottenere nuovi amici pescando una carta tra quelle coperte o scoperte disponibili e ponendola nella sua pila degli scarti. Infine si procede con la fase di Scarto: tutte le carte giocate verranno messe nella pila degli scarti, mentre eventuali ulteriori carte rimaste nella mano andranno collocate a faccia in su nel proprio Cortile, a disposizione per il Reclutamento degli altri giocatori. Si pescherà poi dal proprio mazzo fino a tornare a 5 carte, rimescolando eventualmente la pila degli scarti.
Anatomia del turno a parte, tutti i giocatori avranno a disposizione sulla propria plancia personale un tracciato indicante il livello del proprio Fortino, aumentando il quale si potrà incrementare lo spazio a disposizione per accumulare risorse (pizza e giocattoli), potenziare il nascondiglio dove conservare carte (da usare come fonti di simboli permanenti), pescare condizioni di ottenimento di ulteriori punti vittoria (carte Regola Inventata) e potenti power up (carte Premio).
La fine della partita può essere innescata qualora uno o più giocatori raggiungano 25 punti vittoria sul relativo tracciato, il livello 5 del proprio Fortino, o le carte nel mazzo Parco siano terminate.

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Impressioni

Fort è una corsa frenetica e caotica. Costruire l'ultimo livello del Fortino è cruciale per vincere la partita, e farlo per primi assicurandosi la Scultura di Maccheroni è un salto di 11 punti verso una vittoria quasi assicurata.
La partita corre veloce, proprio come per i bambini, tra poca strategia e tanta improvvisazione. Fra carte eliminate volontariamente e amici rubati dagli avversari, di deck building a lungo termine non rimane quasi l'ombra.
Un gioco da e per pargoli? Neanche da lontano. Fort fa stridere un tantinello gli ingranaggi del cervello e può spaesare facilmente i non addetti ai lavori, tanto da far perdere il contatto con l'ambientazione, a meno di fare uno sforzo cognitivo per riportare la mente sulle splendide illustrazioni di Kyle Ferrin (Root, Oath) e sui buffi nomignoli di Pulce, Toppolo, Sandy Meteora e Smanetta.
Fort diverte e scorre veloce, forse troppo veloce, ma cura i dettagli e giustifica le sue meccaniche elegantemente (copiare l'azione diventa Copiare il Capo, perché si sa, i bambini emulano i più tosti). Un buon gioco, non introduttivo, non borioso, non banale. Fa bene al sorriso, e fa bene al cuore. E poi con un'espansione piena di cani e gatti, c'è davvero altro da aggiungere?

The Golden Meeple

The Golden Meeple

Amanti dei giochi da tavolo. Potrebbero passare delle ore a giocare, senza accorgersi del tempo che passa.