Ambientazione

La città è sotto l’attacco di un alieno gelatinoso rosa. Imbracciate le armi e sparpagliatevi nei vari quartieri per colpire l’invasore a suon di dadi e raccogliere quanta più materia aliena possibile. Il giocatore che alla fine dei quattro round ne avrà collezionata di più vincerà la partita.

Attack of the Jelly Monster

Regole in breve

Questo è un gioco real-time, quindi si gioca tutti contemporaneamente.
Si assembla la plancia con i quartieri della città in base al numero di giocatori. Ogni quartiere prevede una scelta di 3 ricompense, ma solo quella selezionata dall’apposito indicatore sarà assegnata alla fine del round.
Al via, tutti i giocatori lanceranno i 7 dadi del proprio colore grazie ad un apposito garage di carta che farà da “vassoio”. Dopo ogni lancio, un giocatore può scegliere di prendere uno dei suoi dadi, rispettando il risultato scelto, e piazzarlo in uno dei quartieri. Che decida di compiere o meno questa azione, il giocatore dovrà sempre rilanciare i dadi e ripetere in questo modo il ciclo.
In base al risultato, ogni dado può innescare un effetto diverso, una volta piazzato nel quartiere:

  • 1-2: Elimina un dado avversario dal quartiere e rimettilo nel suo garage;
  • 3-4: Sposta di una posizione in alto o in basso l’indicatore della ricompensa del quartiere;
  • 5-6: Nessun effetto.
    Quando un giocatore esaurisce tutti i dadi nel suo garage può prendere la clessidra al centro e capovolgerla: da quel momento, gli altri giocatori avranno 10 secondi per continuare a lanciare e piazzare dadi, allo scadere dei quali il round in corso sarà dichiarato concluso.
    Si passa all’attribuzione delle ricompense. In ogni quartiere si eliminano tutte le coppie di dadi dello stesso colore e numero, quindi si sommano i risultati per colore. Il giocatore che è riuscito a piazzare la somma più alta ottiene il bonus accanto all’indicatore, che solitamente è un certo ammontare di gelatina.
    Alla fine di questa fase, si ruota la plancia di 90° e si procede come descritto sopra finché non sono stati giocati 4 round, alla fine dei quali il giocatore con più gelatina è dichiarato il vincitore.

Attack of the Jelly Monster

Impressioni

Attack of the Jelly Monster è un gioco crudele. Lo è perché è così caotico da voler passare per party game, e credi di non poterlo prendere sul serio. Ma una volta che sei seduto al tavolo e lanci e piazzi i dadi, ti rendi conto che il gioco ti sta facendo subodorare la vittoria: te la avvicina e te la allontana continuamente da sotto il naso, e ti colloca in un’atmosfera concitata in cui è impossibile pensare lucidamente. E tuttavia devi farlo. Non si tratta solo di maggioranze, ma di scegliere dove, come e quando piazzare i propri dadi, se si vuole vincere o perdere in un dato quartiere, considerato che la ricompensa cambia e può essere anche negativa in alcuni casi. A questo punto non ti interessa divertirti: vuoi vincere e basta, ed è uno degli aspetti più interessanti di questo titolo (a mio parere) fin troppo sottovalutato. L’esperienza che offre è un po’ frustrante, ma non è necessariamente un male se riesci ad abbracciarne la poetica.
Ma la cosa che più rapisce di Attack of the Jelly Monster è l’assoluta disinvoltura con cui riesce a ricreare l’esperienza di uno sparatutto (peraltro, molto ben legata tematicamente) con uno dei componenti più vecchi e usati del mondo. C’è un uso dei dadi in questo gioco che da un lato è assolutamente ordinario – lanci il dado e lo piazzi – ma dall’altro ha un non-so-che di nuovo ed eccitante.
Certo, i problemi ci sono e non sono da poco. Il continuo intessersi di braccia sulla plancia crea attriti, e non solo in senso fisico. Nella confusione, è facile che un dado eliminato non torni nel garage del suo proprietario. Si possono perdere secondi preziosi per cercare di trovare uno spiraglio attraverso cui infilare la mano. Si può anche essere trasportati dall’eccitazione e scostare la mano di un avversario – non proprio fair play. E se si è in numero dispari o il tavolo è di una certa forma, capita che dei giocatori guadagnino quei pochi centimetri di distanza che a lungo andare li penalizzeranno. Insomma, c’è tanto che può andare storto e non è raro che gli animi si surriscaldino. Ma non si tratta di errori di design: è la doppia natura del gioco ad essere conflittuale.
Attack of the Jelly Monster è un gioco che – va detto – può lasciare perplessi. È un ibrido a più livelli: ha i modi di uno sparatutto ma è un gioco da tavolo; usa i mezzi del party game ma di fatto è uno strategico. E soprattutto è un real-time, una categoria non molto popolare di giochi, che in un certo senso “tradisce” il concetto di turno, quest’ultimo così comune da sembrare quasi intrinseco al medium. Tutto ciò gli conferisce diverse penalità di partenza. Ma gli va dato credito del fatto che cerchi di concepire l’esperienza del gioco da tavolo come qualcosa di manipolabile, un insieme di formule e regole che è lecito infrangere. Non accontenta tutti, forse neanche molti, ma è sicuramente un titolo che vale la pena provare con la giusta compagnia. E no, non quando si è anche vagamente brilli.

Attack of the Jelly Monster
Angelo M Pero

Angelo M Pero

Dopo aver lasciato gli studi in Lettere per incompatibilità di carattere, deve ancora capire cosa fare nella vita. Nel frattempo si diletta nella scrittura e nei giochi da tavolo. Ama i vampiri e il Giappone.