Ambientazione

È l'alba del periodo classico della civiltà Maya, vivida era con le città che raggiungono un livello di bellezza architettonica sbalorditivo e una popolazione che cresce a dismisura. Sorgono potenze regionali che iniziano a competere per il controllo delle scarse risorse e per l'influenza sulle altre città, formando alleanze, stati vassalli e sconfiggendo nemici lungo la strada. La continua guerra devasta la terra, le fortune vanno e vengono, le dinastie crescono e cadono.
Per sopravvivere e rafforzare il loro potere, gli Ahau, i governanti, devono impressionare non solo i propri sudditi ma anche le città vicine. Questo richiede molto più che indossare copricapi di piume pruriginose e fare affidamento su un consiglio di nobili e sacerdoti: gli Ahau devono dimostrare le loro abilità militari, assicurarsi rifornimenti per evitare carestie e costruire enormi roccaforti.
Queste strutture monumentali includevano templi piramidali dedicati a potenti divinità, utilizzati come luogo di eterno riposo per i governanti e prova delle loro origini divine.
Vesti un copricapo di piume, sconfiggi i rivali, impressiona i vicini e soddisfa le divinità: solo così potrai governare lo Yucatán.

Ahau: Rulers of Yucatan

Regole in breve

Il gioco si svolge in più K'atun. Ogni K'atun è composto da round. Ogni round contiene una fase movimento e una fase azione.
Durante la fase movimento si scelgono segretamente due carte: la prima indica la regione che si vorrebbe occupare con il proprio Ahau. Se più giocatori hanno preso di mira la stessa regione, si innescherà un conflitto che sarà deciso dalla propria potenza militare, rappresentata dal valore della seconda carta. Infine, ogni giocatore prende una tessera piramide dalla regione occupata e scarta le carte utilizzate.
Durante la fase azione, ogni giocatore può piazzare un lavoratore in una città adiacente alla regione scelta precedentemente. Questa città stabilisce la divinità che potrà essere venerata e le reti commerciali attive. Se nella propria piramide è presente almeno una tessera raffigurante la stessa divinità della città, o se avete delle tessere piramide con la stessa raffigurazione non ancora utilizzate da poter scartare, potrete procedere con l'invocazione. Ogni divinità è diversa, ognuna forte a modo suo. Itzamna, il capo degli dei, vi permetterà di ottenere tessere piramide; Chaac, la divinità della pioggia, vi aiuterà facendovi produrre risorse; Jaguar, la divinità della guerra, darà forza ai vostri lavoratori per spostarsi nelle città adiacenti; Kinich Ahau, la divinità del sole, rimpinguerà la vostra mano con le carte scartate; infine, Kukulkán, il serpente piumato, vi donerà molta fama a patto del sacrificio di un vostro lavoratore. La potenza dell'invocazione dipenderà dalla presenza che la stessa divinità ha nella vostra piramide (assieme alle tessere scartate).
Successivamente bisognerà scegliere se produrre risorse o se costruire nella propria città un blocco di piramide o un edificio. Quest'ultimo vi darà un potere unico che vi migliorerà la vita durante il gioco, facendovi produrre di più, facendovi vincere gli spareggi e tanto altro.
Dopo un numero finito di produzioni, si passerà al prossimo K'atun, dove delle celebrazioni in grande stile faranno salire la fama degli Ahau a seconda di come si saranno mossi durante il gioco.
Chi ha più fama alla fine di 3 K'atun o al completamento della prima piramide, sarà il vincitore.

Ahau: Rulers of Yucatan

Impressioni

Ahau è stata la sorpresa inaspettata dell'ultimo periodo, un cinghialetto niente male che non vedo l'ora di poter pledgiare su kickstarter.
Configurare la plancia quasi totalmente in maniera casuale dà ad ogni partita un gusto diverso e non fa esistere una strategia che possa funzionare in tutte le situazioni.
Le due fasi del round, per quanto diverse tra loro, devono essere sincronizzate e ponderate attentamente sia per il round attuale che per i successivi due o tre. Scegliere dove posizionare l'Ahau implica l'uso di due carte (delle sei) che poi non saranno più a disposizione fino a quando non si evocherà la divinità del sole o il giocatore non le ripescherà non avendone più in mano. Scegliere di andare nelle regioni contrassegnate da un numero alto, implica che la potenza militare non potrà sempre essere al massimo e che quindi la possibilità di perdere un conflitto sarà alta. Perdere il conflitto è sinonimo di essere catapultati in una regione potenzialmente inaspettata che potrebbe sconvolgere la tattica della seconda fase, impedendo di evocare la divinità desiderata o di produrre la risorsa necessaria. Le carte, in ogni caso, sono informazioni note e quindi si possono utilizzare euristiche per capire come si muoveranno gli avversari.
La seconda fase, invece, è contraddistinta da altre meccaniche ben mixate tra di loro. La scelta della città implica sia la divinità che si può evocare, sia le risorse che si possono produrre. Il modo in cui si assembla la piramide è un rompicapo cervellotico: meglio spingere su alcune divinità oppure essere più generici e non avere problemi ad evocare, anche con meno forza, qualsiasi divinità?
Oltre alle due fasi, c'è da pensare alla celebrazione, alla quale bisognerà prepararsi nei round precedenti, evocando divinità diverse, posizionando meeple in posti strategici e facendo crescere la propria civiltà e le proprie costruzioni.
In ogni partita si sta sul filo del rasoio, dato che posizionare l'Ahau nella regione sbagliata potrebbe farvi sopraffare da un avversario nel giro di un round, dove cedere un edificio potrebbe permettere ad altri di battervi ove pensavate di vincere, dove posizionare una tessera nella vostra piramide potrebbe impedirvi di produrre quel che vi serve nei round a seguire.
Ci vogliono un po' di partire per poterlo apprezzare a pieno, ma sicuramente non ve ne pentirete.

Tia

Tia

Godo nel mescolare le carte appena imbustate. Annuso fumetti. A volte ho del tempo libero.