Ambientazione
Non avete sempre desiderato allevare pecore e vacche, tosarle, mungerle e macellarle il turno dopo nell'antica Scozia? Non sentite l'aspro e dolciastro odore del migliore Scotch Whiskey lasciato invecchiare due turni? Non vi alletta la fragranza del “panbauletto” appena sfornato o il deciso sapore del groviera stagionato? Non vi piace bonificare la torbiera e trasformarla in una piantagione di grano talmente costosa da sembrare placcata in oro? O forse non vi affascina il pensiero di sgobbare tutto il giorno tagliando legna e lavorando in miniera per fare quattrini a palate? Suvvia, ripensateci!
Regole in breve
Il gioco finisce alla fine del 5° turno. Durante ciascun turno i giocatori si alternano svolgendo azioni. Spesso, per svolgere un'azione, occorre pagare, denaro o risorse. Chi non può o non vuole più svolgere azioni passa il turno, guadagnando un certo numero di monete (variabile a seconda dell'ordine in cui si passa). Quando tutti i giocatori hanno passato, ognuno ottiene una serie di benefici (risorse o denaro) in base alla sua produzione, determinata da quante unità sono state spostate dalla plancia personale sullo scenario. Il cuore del gioco è costituito dalla risoluzione dei contratti e appunto dall'occupazione dello scenario (mappa modulare con una certa variabilità) con le proprie unità: tali modalità costituiscono anche il modo principale per ottenere punti vittoria a fine partita. Accanto a queste dinamiche, si aggiunge quella, molto originale e verosimile, del mercato, dove si possono comprare e vendere le risorse a prezzi variabili in base alla legge della domanda e dell'offerta.
Impressioni
Il primo impatto con il gioco è, in questo caso, il più sincero: Clans of Caledonia è un titolo che ha bisogno di tempo per essere padroneggiato, ma ha un'alta curva d'apprendimento e già dal secondo turno della prima partita vi renderete conto di quanto avreste potuto fare il turno precedente. La variante a un giocatore resta più che altro una modalità utile a migliorare le proprie prestazioni individuali. L'interazione nelle partite a più giocatori è limitata a poche circostanze, ma scoprirete che le cattiverie possono essere fatte in modo apparentemente molto innocuo… Il gioco invecchierà molto bene (come il buon Whiskey), anche senza espansioni: anzi, forse in questo caso l'assenza di espansioni aiuta ad apprezzare la natura di un titolo che non nasce con l'idea capitalistica di spennare i polli, ma di soddisfare un pubblico che ama un buon gestionale. Certo, i fan di ambientazioni scozzesi forse saranno un po' delusi per l'assenza di un Clan MacLeod (There can be only one!), di un Clan Wallace (Freedom!) e di un Clan McDuck (And I'll make my money square!)... Ma consolatevi: la componentistica è talmente gradevole e riposante, nella sua semplicità; la plancia comune e quella personale talmente mignon; il colpo d'occhio talmente adatto alle esigenze strategiche dei giocatori; la dipendenza dalla lingua talmente ridotta… che, insomma, avrete senz'altro compensazione.