Ambientazione
Siete l’astuta mente criminale che si cela dietro le rapine con cui famigerate bande di ladri stanno audacemente svuotando Parigi, Roma, Londra e Barcellona dei loro splendidi e preziosi tesori!
Equipaggiate la vostra squadra al meglio per il lavoro e giocate bene le vostre carte. Ma soprattutto siate subdoli: il vostro piano, per quanto elaborato, rischia costantemente di essere sventato!
Regole in breve
I due sfidanti si collocano ai lati opposti del tabellone, diviso in 3 Settori Località, ognuno con i suoi 4 alloggiamenti per i Tesori e il suo Tracciato Caper (che qui sembra stare per “attività illecita”). Accanto ai 3 Settori Località trovano posto il Segnaturni e i mazzi dei Ladri e degli Attrezzi. Scelta una città tra le 4 disponibili e aggiunte le Carte specifiche ai relativi mazzi base, si pescano casualmente 3 Località, a ciascuna si abbinano 4 Tesori casuali e si piazza ogni Segnalino Caper alla metà esatta degli appositi tracciati. Ora si può iniziare.
I giocatori pescano un certo numero di Carte Ladro o di Carte Attrezzi, variando l’ordine di turno e il tipo di Carta secondo le indicazioni del Segnaturni. Il giocatore di turno sceglie una Carta dalla sua mano e la colloca, pagandone il costo (e/o riscuotendone il vantaggio), su una delle 3 colonne disponibili in una delle 3 Località; poi il secondo giocatore fa lo stesso, dal suo lato del tabellone. Possono esserci fino a un massimo di 3 Ladri in ogni Località e di 3 Attrezzi su ogni Ladro. Quindi, i giocatori si scambiano la mano di carte.
Si procede così finché non resta un’ultima carta in mano a ciascun giocatore, che viene scartata. Il Segnaturni avanza e ha inizio un nuovo turno. Alla fine dell’ultimo turno di gioco si verifica chi controlla ogni Località, in base alla posizione del segnalino Caper sul relativo Tracciato, e si fa un calcolo dei punti derivanti dalle Località, dai Ladri, dagli Attrezzi e dai Tesori trafugati. Chi ha più punti vince.
Impressioni
Questo rifacimento di Caper (2018), a sua volta rifacimento di It’s mine (2015), supera entrambi i predecessori su molti fronti: il sistema di gioco, la componentistica e l’artwork ne risultano variamente rinfrescati e non c’è da stupirsi se questo rinnovamento susciterà l’appetito di chi ha adocchiato quest’ultima versione.
Fatta salva l’ambientazione, accattivante ma tutto sommato pretestuosa, Caper: Europe vi trasporta in un fittissimo scambio di colpi bassi e cattiverie, dove il secondo classificato sarà dimenticato con ignominia. La sfida si farà rapidamente tesa e sofisticata e non potrete permettervi di distrarvi neanche per un momento: se l’occhio dovrà correre svelto alle monete possedute dall’altro giocatore, la mente dovrà sequenziare con costante vigilanza la vostra serie di azioni. Le mani, invece, tenetele a posto e giocate quella benedetta carta solo dopo aver riflettuto lungamente! Siate avidi e spavaldi al momento giusto, cercate di rifilare all’avversario solo carte che non potrà giocare a proprio vantaggio e scegliete con attenzione il momento più opportuno per tirare il Segnalino Caper dal vostro lato del tracciato. Questo Tiro alla fune (link) ricorderà forse l’esperienza di InBetween , ma laddove quest’ultimo era incentrato sull’ Asimmetria dei mazzi, Caper: Europe fa del meccanismo di Drafting la sua cifra più caratterizzante.
La componentistica, anche rispetto alla versione del 2018, è deluxe: per un prezzo contenuto vi porterete a casa una confezione piccola ma lussuosa, organizzata con quella classe che vorremmo per tutti i giochi nella nostra collezione. Per di più, i materiali sono di fattura pregiatissima ed è la stessa confezione a dirvi con languore ammiccante: “I giochi vanno trattati con gli inserti di (simil)velluto”.
Ogni città introduce una variante che determina lo stile della partita e la presenza di un set base contribuisce ad aumentare la longevità e la variabilità di certi elementi del flusso di gioco. Inoltre, le 4 città corrispondono a 4 livelli crescenti di difficoltà: la romantica Parigi (difficoltà 1) illuderà i vari Mr. e Mrs. Smith che ci può essere più di una subdola Mastermind in famiglia, mentre Roma e Barcellona (difficoltà 2) vi insegneranno l’amarezza del pestarsi i piedi tra colleghi nell’arte di Arsène Lupin. Quanto a Londra (difficoltà 3)… sarà il caso di rispolverare il vostro set di insulti da gentlemen cambrioleurs.
Attualmente il gioco circola solo in inglese, ma la dipendenza dalla lingua, una volta assimilato il regolamento, sarà pari a zero. La sintassi dell’iconografia è altamente intellegibile e solo all’inizio necessiterà di momenti di verifica sul manuale, che troverete in ogni caso molto ben scritto e strutturato (seppur con qualche errore di ortografia: dai più ambigui, come “next two” invece di “next to”, ai più veniali, ma pur sempre marchiani, come “Lourve” al posto di “Louvre” o “voluer” invece di “voleur”).
Che dire? Questo titoletto a momenti rischia di passare inosservato e, invece, tra i competitivi per due giocatori ha raggiunto in pochi istanti la vetta del mio indice di gradimento. E ora state alla larga: i gioielli della corona d’Inghilterra sono miei!