Ambientazione

Immaginate che “Un’ottima annata”, se non sapete di quale film stiamo parlando non siamo più amici (andatelo a guardare) si trasformi in un gioco da tavolo: quello che ne verrà fuori sarà Viticulture!
Piccola unica (ma che stiamo dicendo?? ENORME) differenza rispetto al film, oltre a non incrociare Marion Cotillard ogni due per tre, è che non siamo in Provenza ma in Toscana, pronti per creare la più grande azienda vinicola del bel paese. Pianteremo viti, raccoglieremo le uve, imbottiglieremo vini e li faremo invecchiare in cantine dalle volte a botte per poi venderli poi ai nostri clienti.
Sappiamo che il vino è uno dei piaceri della vita, e per questo cercheremo di ignorare che secondo la Stonemaier (casa editrice del gioco) una bottiglia di champagne può essere prodotta mescolando due vini rossi e uno bianco (evidentemente ci dev’essere stato tanto vino anche sul tavolo degli autori durante il processo creativo) e procediamo quindi, con sobrio passo, con le regole del gioco.

Viticulture

Regole in breve

Viticulture è un gioco competitivo di piazzamento lavoratori da 2 a 6 giocatori, dove l’obiettivo è quello di riuscire a fare più punti vittoria dei propri avversari.
Per fare questo sarà necessario creare un motore di gioco, attraverso il posizionamento dei propri lavoratori: il loro numero iniziale, sempre compreso tra 2 e 3, sarà diverso per ciascun giocatore e dipenderà da alcune carte che saranno pescate casualmente a inizio partita, le carte “Mama” o “Papa”: queste forniranno altre risorse aggiuntive, come strutture o soldi. Ognuno riceverà inoltre un singolo lavoratore “grande”.
La partita sarà scandita dallo scorrere degli anni (cioè i turni), a loro volta divisi nelle quattro stagioni, durante le quali si svolgeranno azioni differenti:

  • Primavera: si determina l’ordine di turno durante l’annata, decidendo se partire prima oppure successivamente e ricevendo così bonus di compensazione man mano crescenti;
  • Estate: in questa fase ciascun giocatore deciderà quanti lavoratori posizionare, e dove farlo, per svolgere le azioni disponibili, che permetteranno di sviluppare la propria vigna, di costruire strutture, di accumulare soldi oppure di pescare e/o giocare le carte “ospite estivo” (delle carte che forniscono importanti bonus);
  • Autunno: in questa fase ognuno pescherà una carta ospite estivo oppure una carta ospite invernale;
  • Inverno: in questa fase i lavoratori rimasti a disposizione potranno essere posizionati per svolgere azioni che diano frutto a quanto impostato in estate: raccogliere l’uva, produrre bottiglie di vino dalle proprie vendemmie, giocare carte “ospite invernale” e soddisfare le ordinazioni, cioè vendere il vino prodotto e accumulare punti vittoria.
Tutta la partita si svolgerà tra una plancia personale, ovvero la propria azienda vinicola, dove si pianteranno vigne e costruiranno strutture, e una plancia principale, ovvero i campi dove si potranno mandare a lavorare i braccianti a disposizione. Gli spazi azione saranno però limitati, e quindi l’ordine di turno sarà importante per non ritrovarsi senza la possibilità di svolgere quanto desiderato: in questo caso sarà possibile usare l’unico lavoratore “grande”, che permetterà di svolgere un’azione anche senza un relativo spazio ancora disponibile.
La partita finisce non appena un giocatore raggiunge i 20 punti vittoria: a quel punto tutti potranno svolgere le ultime azioni prima della fine dell’anno/turno e si conteggerà il punteggio finale.

Viticulture

Impressioni

Viticulture si dimostra scorrevole e con una complessità relativamente bassa, il che lo rende adatto anche a giocatori non esperti: i turni scorrono in maniera veloce (anche se in 6 giocatori l’attesa del proprio round può inevitabilmente farsi sentire), e le regole e le azioni disponibili, sebbene numerose, sono comunque facili da assimilare.
I materiali, come ben ci ha abituati oramai la Stonemeier, sono ottimi, e la simbologia è chiara. La grafica però soffre del tempo trascorso e gli otto anni passati dalla pubblicazione di questo gioco si fanno sentire tutti. Anche la tematica, sebbene molto gradevole e “bucolica”, presenta delle sbavature che ogni tanto emergono, più che in altri giochi (l’uva che invecchia anno dopo anno?).
Un difetto risiede forse nella pesca delle carte (che ci forniscono gli “ospiti”, le viti e le ordinazioni da soddisfare), che potrebbe determinare l’andamento della partita e crea una certa dipendenza dal fattore fortuna.
Inoltre, con un alto numero di giocatori (5 o 6) diviene molto importante l’ordine di turno, per cui gli ultimi risultano più svantaggiati degli altri, soprattutto dopo metà partita, quando i bonus di compensazione che si possono ottenere nella “fase primavera” sono di fatto poco utili.
Ma al di là di tutto ciò, Viticulture resta un buon piazzamento lavoratori di peso leggero, che come il “vino della casa” riesce a farsi apprezzare dai più e a regalare delle belle ore di gioco.

Viticulture
LoveIsOnTheBoard

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'Ma sì, prendiamoci un gioco da tavolo' si dissero 'cosa mai potrà succedere?' Ebbene eccoci qui, molti giochi dopo, a scrivere recensioni su quella che è diventata una nostra grande passione.