Ambientazione
Last Friday nasce dall'ossessione che Antonio Ferrara, l'autore del gioco, ha per la storia della saga di Venerdì 13.
“Da piccolo, dice l'autore, ho visto tutti i film e mi sono innamorato della situazione angosciante in cui un gruppo di ragazzi si ritrovano bloccati in un campeggio tra le colline sulle sponde di un lago inseguiti da un assassino mai morto. L'idea che il corpo di Jason non fosse mai stato ritrovato e la leggenda che narra della sua vendetta per l'uccisione della madre da parte di uno dei responsabili del campo estivo mi hanno conquistato così tanto che ho costruito un rudimentale gioco da tavolo (quello che poi, tanti anni dopo, sarebbe diventato Last Friday) usando dei cartoni da imballaggio e dei personaggi della Playmobil. Il tabellone lo disegnai a mano con dei pennarelli ed era talmente grande che occupava tutta la stanza.”
L'ambientazione horror è tangibile e ti pervade durante tutto il gioco; che si abbia visto il film o meno, si viene automaticamente catapultati lungo le sponde afose del campeggio.
Regole in breve
Durante la partita i giocatori dovranno scoprire se effettivamente al campo si nasconde qualcosa di anomalo mentre il maniaco si aggirerà tra i bungalow e dovrà eliminarli tutti, in modo che il campeggio non venga riaperto mai più.
Le parti avranno a disposizione quattro round che chiameremo capitoli; ogni chiusura di capitolo dà il via al successivo, ma visto che ognuno di essi ha regole proprie, può essere giocato singolarmente seguendo direttive specifiche.
CAPITOLO I: L'arrivo a Camp Apache
La preparazione è molto semplice: ogni campeggiatore posiziona la sua pedina sul pallino bianco bordato del proprio colore; poi il maniaco sceglie in segreto una delle sue caselle di partenza e disporrà in modo casuale i segnalini welcome (quelli con la tenda) sui tondini a loro destinati.
Durante i quindici turni, prima i campeggiatori e poi il maniaco si muoveranno sui tracciati indicati sulla mappa; i campeggiatori dovranno scovare tra i segnalini le chiavi dei cinque bungalow, arrivare ad essi, aprirli (ogni chiave apre il bungalow del colore corrispondente) ed entrarci mettendosi così in salvo dal maniaco, che invece dovrà inseguirli e ucciderli tutti. Durante i movimenti, se il maniaco oltrepassa o viene oltrepassato da un campeggiatore, questi ci lascerà le penne e verrà eliminato dal gioco.
Importante ricordarsi che i movimenti del maniaco sono segreti: solo ogni tre turni svelerà la posizione in cui si trovava tre turni prima (esempio: al 3 turno il maniaco dovrà svelare la sua posizione al turno 0, quindi alla partenza)
CAPITOLO II: L'inseguimento
Questo capitolo inizia esattamente com'è terminato il precedente e, se ci sono state delle vittime, queste verranno sostituite da ignari campeggiatori appena giunti a Camp Apache.
Vigeranno le stesse regole di movimento e la durata sarà sempre di quindici turni, che però vedranno i protagonisti in ruoli invertiti: saranno infatti i campeggiatori a dare la caccia al maniaco che, muovendosi all'albeggiare, ogni tre turni dovrà svelare loro la sua posizione REALE!
Se, durante un movimento, il maniaco oltrepassa o verrà oltrepassato da un campeggiatore si considererà ferito e il capitolo viene concluso con la vittoria dei campeggiatori.
Il campeggiatore che ferisce il maniaco diventerà il Predestinato.
CAPITOLO III: La vendetta
Il maniaco dovrà inseguire e catturare il Predestinato, che dovrà fare di tutto per sfuggirgli; gli altri campeggiatori dovranno proteggere il Predestinato mettendo i bastoni tra le ruote al maniaco.
In questo capitolo gli omicidi del maniaco avvengono nello stesso modo del capitolo I, con la differenza che, quando ad oltrepassarlo è un campeggiatore, questi non muore e il maniaco dovrà rivelarsi. Se però ad oltrepassare il maniaco è il Predestinato, questi sarà catturato e il maniaco avrà vinto.
CAPITOLO IV: Scontro Finale
Il Predestinato sopravvissuto, aiutato dai compagni, dovrà eliminare il maniaco, il quale invece dovrà nascondersi tra le ombre e sopravvivere fino al sopraggiungere della notte.
La parte interessante di questo capitolo è che il maniaco non potrà oltrepassare le pedine dei campeggiatori, che potranno così circondarlo senza lasciargli scampo e vincere la partita!
E l'espansione?!
Dice Antonio: “L'espansione Ritorno a Camp Apache nasce dall'esigenza di rendere ancora più adrenalinico il gioco; introduce un nuovo maniaco, personaggi speciali e nuove modalità di gioco, come il movimento in contemporanea di tutti i giocatori, eliminando i turni. Inoltre, ad un certo punto il campeggio prenderà fuoco, riducendo il campo d'azione dei personaggi.”
Impressioni
Questo è stato il primo gioco che ho giocato la prima sera della mia prima Lucca Comics, quindi ci sono davvero molto legata e ricordo ancora perfettamente l'euforia di quei momenti. Ad alimentare l'affetto c'è poi un apprezzamento particolare per l'ambientazione horror che si percepisce tantissimo e per l'adrenalina che si crea non sapendo dove si nasconde il maniaco, che te lo fa giocare tutto d'un fiato.
Anche le meccaniche di gioco sono degne di nota perché, nonostante la semplicità delle regole e la durata non eccessiva di ogni capitolo, rendono l'avventura davvero molto avvincente.
Uno dei suoi punti forti poi è sicuramente l'alternanza, di capitolo in capitolo, dei turni di gioco, che aiuta a rendere Last Friday molto bilanciato, così come gli obbiettivi delle parti che si evolvono facendo aumentare il pathos.
Quanto all'espansione, posso dire che è uno di quei casi in cui la sua presenza esalta alla grande il gioco base; non è essenziale per avere un'esperienza di gioco soddisfacente, ma lo diventa quando le esigenze del giocatore sono alte e si ricerca un'immersività totale.