Ambientazione
“Mi chiamo Simon.
Sono gracile e un po' testardo, almeno è così che gli altri mi considerano. Ma la verità è che un fuoco mi pulsa in testa da quando TU non ti sei fatto più vivo. Da quel momento il fuoco non mi ha più abbandonato: per calmarlo, devo uccidere. Come? Odio gli uomini che trattano male le donne. Allora io tratto male loro.
Sembro calmo, ma sono pieno di desideri oscuri. Sembro innocuo, ma so come farmi temere. Sembro un ragazzo, ma in realtà sono… Il lupo del Maine.”
Regole in breve
Simon vi permetterà di leggere il suo diario dove ha annotato tutti i pensieri e le azioni che lo hanno portato a commettere questi omicidi.
Il vostro scopo sarà quello di addentrarvi nella mente del serial killer, capire il suo modus operandi e utilizzarlo per fargli raggiungere l'obiettivo.
Ma andiamo con calma: dopo aver letto il primo paragrafo, prenderete la prima decisione e via via così fino al finale, commettendo quei famosi tre omicidi. In realtà, ci sono molti finali, uno solo dei quali è "positivo". Positivo per Simon… un po' meno per le vittime.
Nel libro sono presenti 160 paragrafi, uno dei quali è l'epilogo, ovvero un racconto che spiega cosa ha portato Simon ad intraprendere questa strada e capace di far capire ancora meglio la sua figura. Leggere l'epilogo, però, non sarà facile: nel corso di tutto il racconto saranno presenti delle parole in corsivo che, se interpretate nel modo corretto, vi daranno accesso al paragrafo dove potrete trovarlo.
Impressioni
Sono tutt'ora combattuto su cosa disturbi più di questo libro game: la dose di oscurità che provi mentre ti addentri nella mente di Simon o il fatto che chi ha partorito questo libro è lo stesso autore di Chicken crimes.
L'esperienza di gioco è molto forte, cruda, assolutamente per un pubblico adulto e poco impressionabile: vi troverete a parteggiare per un serial killer, augurandogli di riuscire nel suo intento di commettere tre omicidi, davvero tetri e impressionanti. Riuscire in questo intento al primo colpo è pressoché impossibile… e se ci riuscite non voglio conoscervi… davvero, avrei paura per la mia stessa vita. Se invece siete delle persone senza i disturbi mentali di Simon, vi consiglio di "salvare" dopo ogni omicidio, segnandovi il numero di capitolo dove siete arrivati, per poter ricominciare da lì invece che dal paragrafo 1.
Peccato che non sia presente uno spazio dove prendere appunti (per annotare le sopracitate parole in corsivo): come tutti sappiamo, procurarci un foglio di carta, quando serve, è una missione impossibile.
Da un punto di vista narrativo, invece, il racconto mi è piaciuto molto, anche se avrei voluto poter approfondire la conoscenza e i pensieri di alcuni personaggi, a costo di renderlo eccessivamente prolisso.
Inoltre, le dimensioni tascabili dell'opera e la mancanza di ulteriori elementi oltre al libro stesso, lo rendono perfetto per essere letto anche durante gli spostamenti da pendolari. Le immagini a tutta pagina, inoltre, sono davvero spettacolari.
Considerato tutto questo e quanto sia stato capace di smuovermi, l'unica cosa che posso davvero consigliarvi è la sua lettura.