Ambientazione
Guerra fredda, bombe atomiche, morte e radiazioni. Fortunatamente, la VaultTec
ha già pensato a tutto! Eccoci quindi in un bel bunker confortevole, in una
splendida cittadina sotterranea sotto il fiducioso e benevolo sguardo del
soprintendente del vault… Accidenti, è morto! Aspetta, cosa dice il manuale?
Ah sì, appendice 8 comma 7D, “…deve essere eletto tra la popolazione del
bunker…”.
Fallout Shelter: The Board Game deriva direttamente dal mondo di Fallout e dal
videogioco mobile! In questo caso però mandare avanti il bunker non sarà abbastanza,
perché a fine partita uno dei giocatori verrà eletto soprintendente, vincendo la
partita. Scopriamo come!

Regole in breve
Lo scopo del gioco è possedere il maggior numero di punti felicità a fine partita. Questi si possono ottenere costruendo stanze, da alcune ricompense di queste, dall’eliminazione di alcune minacce e dai bonus degli oggetti.
Il gioco si svolge in round in cui ogni giocatore può svolgere un turno,
utilizzando un abitante, o passare. Utilizzare un abitante significa mandarlo
a “lavorare” in una stanza, riscuotendone i benefici e pagandone i costi. In
questo modo si ottengono risorse, nuove stanze, punti, oggetti o nuovi
abitanti.
Quando tutti i giocatori hanno passato, vengono generate casualmente delle minacce
(insetti giganti, predoni e avarie di varia natura: tutto nella norma per un bunker
da post-apocalisse nucleare), che disattiveranno certe stanze. Nei round successivi
sarà possibile mandare un abitante a risolvere (il che, il più delle volte, equivale
a dire combattere) la minaccia con lanci di dadi ed eventuali oggetti.
Terminata anche questa fase ne segue una di ripristino, in cui si riattivano
gli oggetti e si recuperano gli abitanti.
Il gioco prosegue così fino a che un giocatore non costruisce la sua sesta stanza
o il mazzo delle minacce non si esaurisce.

Impressioni
Chi ha giocato alla versione videoludica riconoscerà fin dal primo sguardo i
disegni di stanze, personaggi, oggetti e quant’altro. La scelta è stata fatta
oculatamente per traghettare gli utenti del primo sul secondo. Oltre al
comparto artistico, però, i 2 giochi hanno poco in comune: ci troviamo infatti
di fronte ad un leggero piazzamento lavoratori, dove l’interazione si limita
quasi unicamente al rubarsi spazi e oggetti vicendevolmente e dove, più che di
strategia, possiamo parlare di tattica. L’uscita casuale di minacce, oggetti e
stanze, infatti, renderà difficile panificare sul lungo periodo, ma obbligherà
ad adattarsi di turno in turno in base alla situazione, ed è ovviamente questo
il bello del gioco.
I materiali non sono molti, ma fanno il loro dovere (carte, cubetti di plastica,
gettoni e plance in cartone). Tra questi spiccano le miniature degli abitanti,
identiche ad alcune bobbleheads dei vault boy di Fallout 4, e la scatola in metallo
simile ad un vecchio lunch box.
Poco più di un filler da pre o post serata giochi o un introduttivo per
qualcuno che magari conosce il tema, Fallout Shelter risulta sempre godibile e
divertente. Quindi… chi di voi sarà il prossimo soprintendente?

