Sono un amante di fumetti semplice: vedo un gioco ambientato in uno di quei fantastici mondi, lo guardo, mi informo e, alla fine, lo provo.
È così che ho conosciuto Mauro, lo scorso ottobre, ad Essen. Ha accompagnato me e Leonardo, un mio amico, in un viaggio dove la neve non era bella, dove le porte era meglio tenerle chiuse e dove le chiacchiere al tavolo erano di qualità.
Tra poco parte la sua campagna kickstarter e noi siamo qui a presentarvi l'autore!
Date un caloroso benvenuto a Mauro Chiabotto!
Qual è stato il tuo percorso formativo come autore di giochi?
È nato tutto un po’ per caso: nel 2012, insieme a mio fratello e ad alcuni amici, siamo andati a curiosare nel padiglione di giocAosta dove abbiamo conosciuto Ticket to Ride: Europa e Dominion.
Il giorno dopo, mio fratello è arrivato a casa con un foglio spiegazzato dicendomi “ho inventato un gioco”. Durata: 340 minuti, 1200 segnalini e regole acerbe. Ma abbiamo cominciato a discutere su come migliorare il gioco, abbiamo poi “schiavizzato” i nostri amici giocatori per aiutarci nei playtest e ci siamo avvicinati al mondo autoriale grazie a Ideag, che si svolgeva all’epoca ancora a Torino.
E da lì è partito tutto.
Qual è il gioco di cui vai più fiero, tra tutti quelli che hai creato? E perché?
Il gioco di cui vado più fiero è quello a cui sto lavorando adesso e, quasi sicuramente, la risposta sarà sempre questa. Sono, purtroppo o per fortuna, molto critico verso i miei giochi “del passato”. Ogni volta che capita l’occasione di intavolarne uno mi chiedo sempre “ma davvero questa cosa l’avevo fatta così?”. Credo, e spero, che sia un’abitudine comune a molti autori.
Tra pochissimo partirà la campagna Kickstarter dell'Eternauta. Ci racconti in 50 parole come funziona il gioco?
L’Eternauta è un gioco cooperativo per 1-4 giocatori basato sull’omonimo fumetto argentino. È un gioco di sopravvivenza, dove impersonerete un gruppo di improbabili eroi scampati per miracolo a una nevicata mortale che ricopre completamente Buenos Aires. Il gioco mescola un sistema di esplorazione “punta&clicca” con una forte componente narrativa.
L'Eternauta, per chi non l'avesse letto, inizia in una gelida sera d'inverno a Buenos Aires. Hector Oersterheld, fumettista, vede comparire davanti a sé la figura di un uomo, Juan Galvez, detto, appunto, l'Eternauta. Questi inizia a raccontare dell'invasione aliena di Buenos Aires da lui stesso vissuta, della neve che uccide tutto quello che tocca e del modo in cui è sopravvissuto e molto, molto altro.
Che cos’ha di affascinante la storia dell’Eternauta dal punto di vista ludico?
Se dovessi descrivere l’Eternauta con un singolo aggettivo, lo definirei “sfiancante”: la sua storia è una lunga agonia, un continuo scontro contro qualcosa più grosso di noi esseri umani ma che, allo stesso tempo, unisce persone molto diverse che condividono un ideale comune. Questo fumetto mostra la vera attitudine di ciascuna persona ad affrontare sfide praticamente impossibili, dove il nemico sembra invincibile.
Questi sono tutti concetti molto affini a un sistema di gioco cooperativo di sopravvivenza.
Il fatto di scoprire, pagina per pagina, sempre una nuova “minaccia” da affrontare, mi ha spinto a creare un gioco strutturato a campagna dove i giocatori, scenario dopo scenario, aprono delle scatoline e rivelano man mano i nuovi materiali di gioco da usare nelle partite future.
Come si fa a trasformare un fumetto di successo come questo in un gdt?
L’Eternauta (fumetto) ha la capacità di farti sentire molto vicino alla tragedia che vivono i suoi protagonisti, che sono tutti personaggi molto umani e non stereotipati (ognuno ha i suoi dubbi, le sue paure e debolezze: nessuno è un eroe, ma è il gruppo stesso a esserlo).
Quindi, per trasformare questa esperienza in un gioco, ho deciso di mantenere i capisaldi del fumetto:
- Agiamo come un gruppo: i giocatori, non impersoneranno ciascuno un personaggio, ma potranno assegnare le azioni da fare al personaggio che desiderano, proprio per rimarcare il concetto di essere un “gruppo”;
- Il sistema a campagna: il gioco inizia con una nevicata mortale, dove i giocatori dovranno “imparare” a cooperare. Le discussioni saranno molte al tavolo, poiché la strada per concludere lo scenario non sarà mai così evidente;
- Scenario per scenario, verranno introdotte nuove componenti e regole per aumentare dopo ogni partita il livello di sfida dei giocatori;
- Ciascun personaggio in gioco avrà i suoi punti di forza e le sue debolezze: ogni scelta morale difficile porterà i personaggi a reagire in un determinato modo, fino al raggiungimento del proprio epilogo. Purtroppo non sarà possibile accontentare tutte le richieste dei vari membri del nostro gruppo, quindi saranno i giocatori stessi i responsabili del loro destino.
Interessante! Immagino solo la difficoltà di ottenere i diritti per poter utilizzarla, mi sbaglio?
Non mi occupo in prima persona dell’acquisizione dei diritti, ma sono a conoscenza del fatto che è stato molto complesso entrare in contatto con gli eredi degli autori. Purtroppo, come molti sanno, Hector Oersterheld è un “desaparecido”, insieme alle sue figlie.
Come è nata la collaborazione con Pendragon? Avevi già collaborato con loro in passato?
Ho conosciuto il team Pendragon con il progetto Last Aurora, di cui sono autore e che ho curato insieme a Pendragon per la campagna Kickstarter. In seguito ho collaborato nuovamente con loro per la campagna di The Thing: the board game. Da tre anni, lavoro esclusivamente con Pendragon nella realizzazione dei giochi a 360°.
Sono curioso, come hai eseguito la fase di beta testing?
Questo gioco è estremamente facile da spiegare ma estremamente complesso da progettare e da playtestare: oltre al testare le meccaniche in sé, occorre anche testare l’intera campagna (provare il sistema di crescita dei personaggi, testare che le partite non siano sempre ripetitive e testare, testare e ritestare il regolamento, che non deve avere intoppi). Fortunatamente, ho un bel gruppo di persone che mi aiutano in questo!
In ogni caso, l'Eternauta non è il primo fumetto che un lettore prenderebbe in mano, sia per la complessità, sia perché non lo definirei molto POP. A quanti anni hai iniziato a leggere? Come sei arrivato a mettere le mani sull'opera di Héctor Oesterheld?
Non sono un grande lettore, ma da piccolo divoravo 2-3 librogame al giorno (ricordo perfettamente la faccia della bibliotecaria che mi diceva ogni giorno “li hai già finiti tutti?”). Oltre a questo, leggevo tanti fantasy, dalla saga di Dragonlance al ciclo dell’Eredità di Paolini.
La passione per i librigame si rivede tantissimo nell’Eternauta, perché tutta la parte narrativa è costruita esattamente come un librogame.
L’Eternauta l’ho sempre conosciuto di nome ma non l’ho mai letto. Appena entrato in Pendragon, ho saputo della licenza, ho divorato e analizzato il fumetto. Avevo da anni una meccanica in testa per far vivere una storia in un gioco da tavolo, e mi sono proposto come designer. Ed eccomi qui.
Chiudiamo con l'angolo dei consigli: tre fumetti / graphic novel che consiglieresti di leggere ai nostri lettori.
Non essendo un grandissimo lettore non mi sento in grado di consigliare tanti fumetti o Graphic Novel, ma sicuramente consiglio di leggere L’Eternauta: troverete tante cose “già viste” e “che ricordano tantissimo quel film o quella storia”. Poi però, se andate a vedere la data di pubblicazione del fumetto, capirete che molte storie che consideriamo “capolavori di originalità” hanno attinto a piene mani dalle pagine dell’Eternauta.
E anche questa intervista è conclusa!
Io sono rimasto davvero colpito per la semplicità e l'immersività di questo titolo... e non vedo l'ora di poterci fare tutta la campagna!
Se conoscere Mauro è stato molto bello, potete solo immaginare l'emozione di poter giocare all'Eternauta con lui seduto sullo sgabello a fianco al mio per tutta la durata della demo!
Grazie Mauro, alla prossima!